Collegiata di San Biagio a Finalborgo
Una splendida basilica seicentesca
La basilica di San Biagio in Finalborgo è una delle più splendide chiese barocche del Ponente ligure per la ricchezza dei suoi marmi e le opere d’arte in essa conservate, come l’originale pulpito in marmo bianco e la balaustra con angeli.
L’edificio attuale costituisce la fase finale di una vicenda complessa: dell’originaria chiesa medievale resta la parte absidale, mentre l’elegante e snello campanile ottagonale, eretto su una torre delle mura di cinta, risale alle fasi rinascimentali della chiesa.
APPROFONDIMENTI – Collegiata di San Biagio a Finalborgo
Una chiesa medievale dedicata a San Biagio a Finalborgo è documentata per la prima volta nel 1261 quando Giacomo del Carretto concesse agli uomini di Rialto l’uso dei boschi sulle pendici del Melogno. Cinquant’anni dopo, negli Statuti medievali del Finale del 1311, si stabilivano le pene per chi avesse giocato o tenuto atteggiamenti impropri nella chiesa e nel vicino cimitero.
Questo primo edificio di culto con l’annesso ospedale era collocato sulla sponda orientale del torrente Aquila, al di fuori delle mura di cinta del Borgo del Finale e perciò era chiamato il San Biagio extra-muros.
Nel 1372 la Comunità del Borgo deliberò il trasferimento della chiesa all’interno delle mura. La nuova chiesa, già praticamente conclusa nel 1375, sorse nelle vicinanze del ponte, in aderenza alle mura, in corrispondenza dell’ingresso del Borgo
Dopo la radicale ricostruzione seicentesca, della chiesa medievale si conservano solo la parte absidale poligonale, che sporge dalle mura di cinta del Borgo, e lo splendido campanile eretto intorno al 1463 su una torre semicircolare.
Nel 1571 la chiesa fu saccheggiata dai soldati tedeschi inviati dall’Imperatore per evitare l’occupazione genovese del Marchesato del Finale.
Dopo il passaggio del Finale alla Spagna nel 1602, il Consiglio generale della Comunità del Borgo decise la costruzione di una nuova e grandiosa basilica. La chiesa barocca, iniziata nel 1634 su progetto dell’architetto finalese Andrea Storace, fu terminata solo nel 1659 e definitivamente consacrata nel 1690.
La nuova basilica era impostata su tre navate scandite da grandi pilastri e presentava un impianto a croce con una cupola all’incrocio del transetto.
Negli anni successivi la chiesa fu arricchita di altari collocati ai lati del transetto e sui fianchi delle navate laterali. Al 1765 risale il pulpito in marmo bianco, originale opera dello scultore genovese Pasquale Bocciardo, mentre a suo figlio Girolamo Bocciardo si deve la splendida balaustra con angeli che sorreggono la tovaglia eucaristica e, in collaborazione con Andrea Casareggio, l’altare maggiore.
Dopo la definitiva soppressione nel 1864 della chiesa domenicana di Santa Caterina in Finalborgo, furono trasferiti in San Biagio molti dei suoi altari marmorei e dei prestigiosi dipinti.
Anche il mausoleo in marmo dell’ultimo marchese Sforza Andrea Del Carretto, eseguito nel 1604 da Battista Orsolino per il presbiterio della chiesa domenicana, fu ricollocato sulla controfacciata esterna della parrocchiale.
In questo modo la basilica di San Biagio divenne una splendida chiesa, che ha pochi confronti in Liguria per la ricchezza dei suoi altari e per l’elevata qualità dei dipinti in essa conservati.
Gli affreschi dell’interno della cupola, della volta della navata e del presbiterio furono eseguiti da vari artisti tra il 1870 e il 1911.
Per la descrizione delle singole opere si rimanda alle schede specifiche della sezione ARTE.
COME ARRIVARE
COLLEGIATA DI SAN BIAGIO A FINALBORGO
Come raggiungere il Sito
Finalborgo può essere raggiunta dagli svincoli dell’autostrada A10 di Feglino (solo per le provenienze da Genova, Torino o Milano) e di Finale Ligure (per tutte le provenienze). È collegato da un servizio di autobus di linea alla stazione ferroviaria di Finalmarina.
Visita
La chiesa è visitabile liberamente in orario di apertura quotidiana al di fuori dei momenti previsti per le funzioni.
Visite per gruppi su prenotazione
La visita al sito rientra nel progetto “Open door Open art” promosso dal MUDIF.
Il sito è visitabile nell’ambito del progetto di “Archeotrekking Finale” promosso dal Museo Archeologico del Finale e dalla Cooperativa Guide “Finale Natura”
Info
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