Il campanile di Santa Caterina
Lassù dove non si vedeva il cielo: un carcere nel campanile della chiesa di santa caterina a Finalborgo
All’interno del campanile medievale della chiesa di Santa Caterina in Finalborgo è oggi possibile rivivere la terribile esperienza di chi fu detenuto nelle celle di rigore del carcere che dal 1865 per un secolo occupò gli spazi del convento domenicano.
Il massiccio campanile con tre ordini di bifore, separate da archetti pensili, termina con una slanciata cuspide ottagonale con gugliotti angolari in acciaio cor-ten realizzata nel 1997 in sostituzione di quella originale crollata durante il terremoto del 1887.
APPROFONDIMENTI – Il campanile di Santa Caterina
Sul lato rivolto verso la piazza, nello spazio tamponato di una finestra del campanile, è venuto alla luce uno dei più antichi esempi di orologio da torre attualmente noti, con un quadrante dipinto e datato al 1561. L’orologio presentava una rotazione delle lancette in senso antiorario, in quanto nel nostro emisfero l’ombra delle meridiane segnava lo scorrere del tempo spostandosi da ovest verso est all’opposto del corso del sole.
All’interno del campanile sono state conservate le terribili celle di rigore del carcere ottocentesco.
Al 1864 risale il progetto redatto dalla direzione di Genova del Genio Militare del Regno d’Italia, che prevedeva la radicale ristrutturazione della chiesa, degli spazi conventuali e del contiguo oratorio dei Santi Biagio e Caterina con la loro trasformazione in un penitenziario.
Nell’esiguo spazio del campanile, su cinque piani furono ricavate quattro celle al primo piano e due celle nei piani superiori, per un totale di dodici celle di rigore.
Ogni ambiente di detenzione, della dimensione di circa 170 x 90 cm era totalmente privo di aperture esterne; aria e luce entravano unicamente attraverso uno spioncino chiuso da una grata, posto sopra la porta.
L’interno della cella era occupato da una lastra in pietra che fungeva da giaciglio, ai piedi del quale si conservano gli anelli in ferro per le catene.
Sulle pareti e sulle porte delle celle i carcerati realizzarono graffiti e scritte con nomi, date, frasi o semplici linee tracciate per indicare il tempo trascorso. Si tratta di un ambiente di grandissima suggestione, in quanto la conservazione nello stato originario di questa parte del carcere esprime ancora in modo drammatico la sofferenza delle persone che vi furono rinchiuse.
Accanto a omicidi e criminali comuni, il penitenziario di Finalborgo ospitò un gran numero di detenuti politici, figure progressiste ostili alla politica del Regno d’Italia o, successivamente, antifascisti e prigionieri arrestati durante la II Guerra Mondiale.
Una commovente testimonianza della vita politica italiana negli ultimi anni dell’Ottocento è trasmessa dalle scritte a carboncino tracciate da anarchici socialisti arrestati durante i moti di Milano repressi dal generale Bava Beccaris nel 1898, venute alla luce sulle pareti interne della chiesa durante la fase carceraria trasformata in dormitorio.
Per la visita accompagnata al campanile rivolgersi al Museo Archeologico del Finale
COME ARRIVARE
CAMPANILE DI SANTA CATERINA
Come raggiungere il Sito
Il campanile è parte del complesso monumentale di Santa Caterina in Finalborgo e vi si accede attraverso il Museo Archeologico del Finale.
Visita
Biglietti d’ingresso con visita guidata: € 2.00
Partenza visite ore 10.00 – 10.30 – 11.00 – 11.30
Visite per gruppi su prenotazione
La visita al sito rientra nel progetto “Open door Open art” promosso dal MUDIF.
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