Nella sua tenuta il Gallesio effettuava i suoi studi botanici, in particolare quelli dedicati agli agrumi, e riceveva i suoi ospiti internazionali attratti dalle sue conoscenze e sperimentazioni.

Questa tenuta agricola ha mantenuto in larga parte inalterati i suoi connotati originali. Sulla pendice, nella parte alta, sono presenti le due abitazioni, quella signorile con una facciata affrescata e quella colonica, che porta in facciata lo stemma di famiglia.

Ad esse si si accedeva attraverso vialetti definiti da pergolati, che si dipartivano dal portico sul fondovalle, costruito dal Sanguineti dopo il 1870. In esso fu inserita la lunetta in Pietra di Finale con San Giorgio in atto di uccidere il drago e, in alto, il Padre Eterno tra Adamo ed Eva, proveniente dalla cappella dedicata al santo in Castel Gavone e datata al 1461.

Nelle vicinanze, lungo l’antica “via di Spagna”, nel 1721 fu eretta da Francesco Sanguineti la cappella familiare dedicata a Santa Maria della Misericordia, nella quale furono reimpiegati elementi sempre provenienti dalla distruzione di Castel Gavone del 1715.