Il Cinquecento
La crisi del Finale in un mondo in trasformazione
Il XVI secolo fu un periodo travagliato per il Finale. Nel 1530, per una ferita riportata durante l’impresa di Tunisi, moriva Giovanni II Del Carretto e così si interrompeva la sua splendida ascesa nel quadro della politica italiana ormai dominata dalla figura di Carlo V d’Asburgo.
Per la minore età dei figli, la reggenza del marchesato fu assunta dalla madre Peretta Usodimare Cybo. Costei nel 1527 sposò in seconde nozze l’ammiraglio genovese Andrea Doria, che di fatto assunse il controllo del Finale.
IL CINQUECENTO – 1500-1602
Raggiunta la maggiore età nel 1546, le sorti del marchesato furono affidate ad Alfonso II Del Carretto, complessa e controversa figura di principe in un mondo ormai avviato verso grandi trasformazioni. Le crescenti necessità di mantenimento di una corte principesca, l’aumento della pressione fiscale, l’inflazione dovuta all’arrivo nel vecchio continente di grandi quantità di oro e argento dalle Americhe, l’affermazione sulla scena internazionale dei grandi imperi e stati nazionali provocarono in Europa un peggioramento delle condizioni di vita delle popolazioni e numerose rivolte.
Il Finale non si sottrasse a questi eventi. Nel 1568, dopo l’assedio subito da Castel Gavone, una rivolta popolare sobillata da Genova costrinse Alfonso II ad abbandonare il suo feudo e a trovare ospitalità presso la corte imperiale a Vienna, dove morì nel 1583, senza mai poter tornare nel suo feudo.
Ad Alfonso II seguirono in rapida successione i fratelli Alessandro e Sforza Andrea Del Carretto, che nel 1598 vendette il Marchesato del Finale alla corona spagnola morendo senza prole nel 1602.
Il maestoso mausoleo funebre di Sforza Andrea, commissionato a Battista Orsolino dal suo erede Giovanni Andrea Doria e attualmente nella chiesa di San Biagio in Finalborgo, segnò la fine della storica dinastia dei Del Carretto e l’ingresso del Finale nella grande storia europea.