Cava dell’Aquila
Una spettacolare cava di pietra di Finale accanto alla caverna preistorica
Sulla ripida pendice del Bric Spaventaggi, sul lato orientale della Valle dell’Aquila, si apre a mezzacosta una spettacolare cava dalla quale veniva estratta una varietà chiara della Pietra di Finale, ricca di fossili. La cava di Pietra di Finale, attiva fino agli anni ’80 del secolo scorso, presenta alte pareti tagliate mediante l’uso del filo elicoidale o approfondimenti in galleria effettuati con sega rotante. All’importanza di questo sito nell’ambito dell’archeologia industriale connessa all’estrazione della Pietra di Finale contribuiscono le numerose strutture ed attrezzature in ferro legate all’organizzazione di cava e ancora presenti sul posto.
Da una delle gallerie della cava proviene uno dei più importanti fossili che ha restituito la Pietra di Finale: si tratta di un grande frammento di ramo mandibolare di una balenottera misticete, cioè dotata di fanoni. Il fossile è attualmente esposto nel Museo Archeologico del Finale grazie alla donazione da parte di Roberto Simonetti, appartenente ad una famiglia fondamentale nella storia recente della Pietra di Finale. Purtroppo le attività di cava hanno quasi completamente coperto l’imboccatura della vicina caverna dell’Aquila, che costituisce un punto di riferimento dell’archeologia preistorica del Finale per le sue importanti fasi di occupazione comprese tra il Paleolitico superiore e il Neolitico medio (da circa 40.000 a 4.000 anni fa con successive frequentazioni fino ad epoca storica).
COME ARRIVARE
CAVA DELL’AQUILA
Come raggiungere il Sito
Il sito è raggiungibile percorrendo a piedi l’originaria strada di cava, che si distacca dalla carrozzabile per Orco poco dopo il bivio sulla strada di collegamento da Finale Ligure a Feglino.
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