Newsletter 09 – Maioliche in Cielo
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Maioliche in cielo
Alfredo d’Andrade e il campanile a vela di Perti
Il 5 settembre 1885 Alfredo d’Andrade ritornò a Perti e realizzò un foglio di appunti e schizzi acquerellati dedicati al campanile a vela della chiesa di Sant’Eusebio.
D’Andrade era già stato a Perti due anni prima, a fine agosto 1883, quando aveva visitato Castel Gavone e la chiesa di NS di Loreto, lasciandoci due bellissime vedute a matita, oltre ad alcuni appunti e fotografie, conservati presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
Alfredo d’Andrade (1839-1915) fu personaggio di grande levatura nell’Italia post-unitaria per la sua opera di disegnatore e restauratore di importanti monumenti medievali, soprattutto tra Liguria e Piemonte, regioni per le quali tra il 1884 e il 1915 resse l’ufficio di Regio Delegato per la conservazione dei monumenti.
Nato a Lisbona da una facoltosa famiglia di commercianti, giunse a Genova a soli quindici anni per impratichirsi nei commerci. Seguì invece la sua grande passione per le arti figurative, iscrivendosi all’Accademia Ligustica di Belle Arti e divenendo un valido pittore, dedito soprattutto a una resa veristica di paesaggi.
Fra i tanti cantieri per il recupero e “il ripristino in stile” di edifici medievali che seguì durante la sua incessante attività, per il Ponente ligure basti ricordare il restauro della chiesa romanica di San Paragorio e di porta San Giovanni a Noli, oltre al recupero del battistero paleocristiano di Albenga. L’apice della fama lo raggiunse quando per l’Esposizione Generale Nazionale di Torino del 1884 realizzò il castello medievale del Valentino sulla sponda del Po.
Riproduzione Vietata
Lo studio dei particolari architettonici e decorativi, la ricerca iconografica, i confronti con altri edifici coevi rappresentavano infatti per lui altrettanti momenti essenziali di conoscenza e recupero dell’edificio.
Questa sua visione emerge anche nel foglio di appunti dedicato alla chiesa di Sant’Eusebio di Perti, dove d’Andrade colse correttamente la sequenza di fasi dell’edificio, con la cripta romanica di XI secolo e la ricostruzione quattrocentesca della parte absidale completata dal campanile a vela.
In un italiano non perfetto (ma non era la sua madrelingua), in margine ai disegni egli annotava:
“Il campanile è collocato ad disopra dell’arco dell’abside ed è probabilmente dell’epoca della ricostruzione della chiesa che è al disopra della cripta, cioè del sec.° XV.
La parte inferiore della chiesuola, che conserva lo scurolo è antichissima ed interesantissima ha molto rapporto con la cripta di S. Paragorio e le volte con quelle antichissime delle absidi di S. Michele di Ventimiglia e della chiesa di S. Michele Arcangelo di Oulx ora quasi del tutto distrutta, accanto alla stazione ferroviaria”.
Inoltre nell’angolo in alto a destra del foglio, riproduceva uno dei “bacini” e parte della croce in laggioni policromi, descritti come: “Piatti ispano-arabi con ornati azzurri ed a riflessi metallici simili ad alchini di quei che si sono trovati entro alle tombe in S. Tommaso (la chiesa di Genova demolita nel 1884-85). I quadretti potrebbero essere di fabbricazione ligure”.
Come noto, la croce che orna il campanile di Perti è formata da laggioni policromi, decorati con elementi geometrici a nastri intrecciati di derivazione islamica uniti a motivi floreali di gusto gotico, ricondotti alla tarda produzione di Valenza di fine XV secolo.
Al centro e agli apici della croce erano originariamente murate cinque scodelle in maiolica valenzana, datate al secondo quarto del XV secolo.
Al centro esse recano il trigramma bernardiniano IHS in lettere gotiche, realizzato in lustro metallico bruno. Sull’ampia tesa è invece presente una fine decorazione vegetale a lustro e blu cobalto “a foglia di bryonia”, una pianta tossica a foglie palmate usata anche a scopi terapeutici.
Purtroppo alcuni anni orsono, un fulmine colpì il campanile di Perti facendo cadere dall’alto proprio il “bacino” disegnato da d’Andrade, ora ricomposto e custodito presso il Museo Archeologico del Finale.
[G.M.]
Si ringrazia la Fondazione Torino Musei per l’autorizzazione alla pubblicazione del foglio di Alfredo d’Andrade, Finale Ligure, Chiesa di Sant’Eusebio, facciata e particolari, 1885, matita, mm 194×134 , inv. fl/12486 (LT 4234), Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Gabinetto Disegni e Stampe, fondo d’Andrade (è vietata la sua riproduzione).
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