Newsletter 18 – La ghironda: un antico strumento musicale
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La ghironda: un antico strumento musicale
Armi e musica nel portale del Palazzo del Tribunale a Finalborgo
Nella precedente newsletter MUDIF sono state descritte le parti di un camino cinquecentesco in pietra nera, reimpiegato nel nuovo portale d’ingresso del Palazzo del Tribunale in Finalborgo nell’ambito della ristrutturazione del palazzo culminata nel 1789.
Sul fregio dell’architrave del portale, realizzato da uno scultore lombardo attivo in Liguria nei primi decenni del Cinquecento, oltre a una fitta sequenza di armi “alla moderna” e a una tenda da accampamento militare, sono riprodotti anche alcuni strumenti musicali. Tra essi, nella parte sinistra del bassorilievo, è possibile riconoscere una ghironda.
Si tratta di uno strumento musicale molto particolare e ora quasi sconosciuto.
In pieno Medioevo, la ghironda era uno degli strumenti utilizzati per accompagnare i canti gregoriani e aveva il nome di “organistrum”. Per suonarlo occorrevano due persone: una per manovrare la ruota e l’altra per suonare lo strumento.
Il suono era prodotto da una ruota azionata da una manovella, una sorta di arco continuo, che andava a sfregare un numero variabile di corde, da sei a otto. Proprio queste ultime facevano la differenza, dando vita al suono tipico della ghironda, con la quale si poteva suonare sia una melodia, ma anche una musica da accompagnamento. Per questo motivo essa è annoverata tra gli strumenti cosiddetti “a bordone”.
La più antica immagine di questo strumento si trova in un bassorilievo sul portale della chiesa di Santiago di Compostela.
Nel corso dei secoli la ghironda mutò funzioni e dimensioni: da strumento per l’esecuzione di musica sacra si trasformò nello strumento indispensabile per la musica popolare, riducendo le sue dimensioni e diventando più maneggevole. In questo modo poteva accompagnare il canto di menestrelli, trovatori e cantastorie. Fu in questo periodo che cambiò il suo nome da “organistrum” a ghironda, o gironda, probabilmente un etimo onomatopeico dato dal singolare suono dello strumento.
La si trova citata anche come “viola da orbi”, in quanto spesso suonata da musicisti ciechi, mentre in Francia era conosciuta col nome di “vielle a rue”, cioè viella azionata da una ruota.
Si deve a un noto pittore francese, quale Georges de La Tour (1593-1652), una serie di suggestivi dipinti raffiguranti suonatori di ghironda.
Questo strumento ebbe grande successo fino alla fine del Settecento, tanto che sia Mozart che Vivaldi lo utilizzarono in alcune delle loro composizioni. Il declino della ghironda iniziò nel XIX secolo quando venne gradualmente soppiantata dalla fisarmonica.
Oggi è uno strumento poco conosciuto, ma utilizzato ancora in ambiente popolare, in Francia, in Ungheria e anche in Italia, soprattutto nelle valli occitane del Piemonte, che ultimamente hanno recuperato le antiche tradizioni, riproponendo l’uso della ghironda anche in chiave moderna, per accompagnare le danze Folk, contribuendo così alla sua rinascita e diffusione.
[M.S.]
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