Un belvedere sul Mediterraneo
Le falesie, i terrazzi marini, la beach rock, il santuario dei cetacei
Dal baluardo ellittico, probabilmente costruito nel 1595 e in seguito adattato con la costruzione di cannoniere con lastricati in pietra sui tre lati, la vista si estende su un ampio tratto di costa compreso tra Capo Noli e, nelle giornate più limpide, fino al Levante ligure, a est. Dall’altro lato, verso ovest, in sequenza si scorgono Capo San Donato, il Castelletto, il massiccio della Caprazoppa, Capo d’Anzio, l’isola Gallinaria e, infine, Capo Mele.
È un ampio tratto di mare compreso nel “Santuario dei cetacei”, nel quale si possono osservare molte specie di questi animali che lo popolano.
Le alte falesie di Capo Noli e del Malpasso, costituite da dolomie grigie formatesi nel Triassico medio (247-237 milioni di anni fa), dominano la rada naturale a est del promontorio e sono segnate da terrazzamenti creati dalle variazione dei livelli marini dovute alle glaciazioni e alle fasi interglaciali che si verificarono durante il Pleistocene.
Lungo il litorale si scorgono le cosiddette beach rock, denominate la “ciappa” nel dialetto locale, i cui livelli superficiali sono stati datati a circa 3.600 anni fa. Si tratta di una roccia sedimentaria, porosa e friabile, formata da ghiaie, sabbie e limi che si sono cementati grazie a sorgenti carsiche sottomarine di acqua dolce ricca di carbonato di calcio.
Sulla parete di Capo Noli si apre la Caverna dei Falsari, dalla quale si osservano spettacolari albe e tramonti marini, mentre al di sopra delle falesie è possibile percorrere il “sentiero del pellegrino”, uno dei più suggestivi percorsi paesaggistici del Ponente Ligure.
Partendo dall’antica chiesa di San Lorenzo, il sentiero raggiunge il Semaforo di Capo Noli, dove era collocata una postazione del sistema di comunicazione basato sul telegrafo ottico di Depillon realizzato nel periodo napoleonico (1806-1815) per trasmettere messaggi dalla Francia fino a Spezia e oltre. Un’altra postazione di questo sistema di comunicazione visiva era collocata sulla sommità della Caprazoppa.
Nelle acque davanti a Capo Noli, nel marzo 1795, avvenne uno scontro tra navi da guerra francesi provenienti dal porto di Tolone sotto il comando dell’ammiraglio Pierre Martin e una flotta anglo-napoletana comandata dal contrammiraglio William Hotham, che affondò o catturò molti vascelli e scialuppe nemici.
La HMS Agamennon era comandata da sir Horatio Nelson: fu la prima vittoria conseguita dal grande ammiraglio inglese, che dieci anni dopo (1805) a Trafalgar sconfisse la flotta napoleonica segnando la definitiva supremazia britannica sul Mediterraneo.
Nella grotta marina di Punta Crena, localizzata in corrispondenza della piccola spiaggia sottostante all’alta falesia posta sull’estremità del promontorio, si è conservata una stratigrafia archeologica segnata da una serie di focolai, che testimonia una frequentazione della cavità tra XII e XVIII secolo. L’anfratto naturale era probabilmente usato come riparo temporaneo da parte di marinai e contrabbandieri, che utilizzavano anfore per il trasporto di merci e ceramiche importate dal Nordafrica o di produzione locale.
The cliffs, the marine terraces, the beach rock, the Cetacean Sanctuary
From the elliptic bulwark, probably built in 1595 and then adapted with the construction of a stone-paved, three-sided gunnery, the sight reaches a wide section of the coast: eastward, it’s possible to see Capo Noli and the Eastern Ligurian coast; westward, it’s possible to see Capo San Donato, the Castelletto, the Caprazoppa massif, Capo d’Anzio, the Gallinara Island and Capo Mele.
It’s an ample stretch of sea included into the “Cetacean Sanctuary”, where it’s possible to observe many aquatic mammals’ species.
The tall cliffs of Capo Noli and of Malpasso, made up of grizzly dolomite formed during the Middle Triassic (247-237 million of years ago), overlook the natural bay on the Eastern side of the Promontory and are characterized by terracing, created by sea level variations due to the Ice Ages and the Interglacial phases occurred during the Pleistocene.
Along the coast, it’s possible to glimpse the so-called beach rock, named “ciappa” in the local dialect, whose superficial levels are dated 3.600 years ago. It’s a sedimentary rock, porous and friable, made up of gravel, sands and slit that cemented thanks to underwater springs of water rich in calcium carbonate.
On the rock wall of Capo Noli there’s the Falsari Cave, from which it’s possible to see wonderful sunrises and sunsets, while over the cliffs it’s possible to walk on the “Sentiero del Pellegrino”, one of the most beautiful scenic trails of the Western Liguria. Starting from the old church of San Lorenzo, the trail reaches the Semaforo of Capo Noli, where a station of the communication system based on the Depillon’s optical telegraph was located. It was realized during the Napoleonic period (1806-1815) to transmit messages from France to La Spezia and beyond. Another station belonging to this communication system was located on the top of the Caprazoppa.
In March 1795, in the stretch of sea in front of Capo Noli, took place a battle between the French Navy and the Anglo-Neapolitan one. The former came from Toulon and was commanded by Admiral Pierre Martin, the latter was commanded by Admiral William Hotham and won the battle.
The “HMS Agamennon” was commanded by Horatio Nelson: it was the first victory of the famous English Admiral who, ten years later (1805) in Trafalgar, destroyed the Napoleonic Navy imposing the British supremacy in the Mediterranean Sea.
In the sea cave of Punta Crena, located on the little beach below the tall cliff on the edge of the Promontory, an archaeological stratigraphy containing a series of hotspots has been discovered. It demonstrates the human attendance of the cave between XII and XVIII centuries, when it was probably used as a shelter by sailors and traffickers, who used amphorae to transport goods and ceramics imported from North Africa or locally produced.
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