Santa Caterina in Finalborgo
XIV-XIX secolo
Dal convento domenicano al centro culturale contemporaneo nel Borgo medievale dei Del Carretto
Il convento domenicano e la chiesa dedicati a Santa Caterina di Alessandria furono fondati nella seconda metà del XIV secolo dai marchesi Del Carretto, quale principale luogo di devozione della famiglia marchionale.
Della chiesa medievale rimane il campanile, la cui guglia ricostruita nel corso del recente restauro caratterizza la “skyline” di Finalborgo.
All’interno della chiesa, attualmente adibita ad auditorium, la cappella di Santa Maria degli Oliveri conserva un importante ciclo di affreschi della fine del Trecento con scene della “Vita della Vergine e di Gesù”.
I due chiostri rinascimentali con eleganti colonne e capitelli in Pietra di Finale si affiancarono alla chiesa nell’ultimo decennio del XV secolo.
Dopo la soppressione del convento nel 1864, il complesso fu trasformato in carcere e ospitò tra i suoi detenuti anche gli anarchici socialisti dei moti di Milano del 1898.
Dopo il radicale restauro, il Complesso Monumentale di Santa Caterina in Finalborgo è diventato un importante centro culturale, con la realizzazione dell’auditorium e di un grande spazio espositivo nell’ “Oratorio dei Disciplinanti”. Intorno ai chiostri hanno inoltre sede il Museo Archeologico del Finale e la biblioteca civica.
APPROFONDIMENTI – Convento Santa Caterina Finalborgo
La chiesa e il convento domenicano di Santa Caterina in Finalborgo furono fondati nel 1359 per volere della famiglia nobile locale, i marchesi Del Carretto, che li elessero come sede delle loro sepolture. Il complesso conventuale sorse presso le mura occidentali del Borgo del Finale, ai margini dell’abitato medievale.
Fin dalla sua fondazione, il convento fu affidato ai Frati Predicatori domenicani, un ordine religioso mendicante fondato nel 1206 dallo spagnolo Domenico Guzman.
La chiesa medievale presentava l’abside rivolta verso l’abitato, mentre la facciata coincideva con le mura del Borgo. Nella chiesa si entrava attraverso due portali in Pietra del Finale, che si aprivano sul fianco rivolto verso la piazza e tutt’ora in uso come accesso all’auditorium.
Il portale principale, ad arco acuto con colonnine con capitelli decorati, era denominato “la porta delle donne”, mentre quello minore, con un affresco raffigurante la Vergine nella lunetta, era detto “degli uomini”.
L’interno della chiesa medievale era originariamente ripartito in tre navate da due file di colonne con capitelli in Pietra di Finale, mentre nella parte absidale il presbiterio era affiancato da due cappelle laterali allineate sulla parete di fondo. In quella alla destra dell’altare maggiore, nota come la cappella di Santa Maria degli Oliveri, si è conservato un importante ciclo di affreschi con “Storie di Maria e di Gesù” dipinto alla fine del XIV secolo da almeno due artisti probabilmente di scuola toscana.
Alla fine del XV secolo, grazie all’intervento della famiglia marchionale e di Carlo Domenico Del Carretto, divenuto il cardinale del Finale nel 1505, furono costruiti i due ampi chiostri, perfetto esempio di architettura rinascimentale di derivazione lombarda, intorno ai quali erano organizzati gli ambienti conventuali. Al primo piano, il dormitorio dei frati era servito da lunghi corridoi sui quali si aprivano le porte delle celle decorate ad affresco, ancora riconoscibili nelle sale del Museo Archeologico del Finale.
Dopo il periodo napoleonico e il ritorno al potere dei Savoia, nel 1826 fu decisa una radicale trasformazione della chiesa medievale e la costruzione di un nuovo edificio di culto ad aula unica con l’abbattimento di parte delle colonne medievali e lo spostamento dell’abside verso le mura. La nuova chiesa non ebbe lunga vita: infatti nel 1864 il convento fu soppresso e l’intero complesso trasformato in carcere. Il ricco patrimonio artistico di dipinti e marmi della chiesa domenicana, legato alla devozione dei Del Carretto e delle principali famiglie del Finale, dopo la soppressione ottocentesca degli ordini religiosi confluì nella parrocchiale di San Biagio a Finalborgo oltre che in vari musei in Liguria e all’estero.
Nel campanile medievale, la cui cuspide originaria crollò durante il terremoto del 1887 ed è stata recentemente ricostruita in metallo corten, furono ricavate le anguste e buie celle di rigore del carcere, attualmente visitabili dal Museo.
A partire dagli anni Settanta, il recupero degli spazi conventuali ha portato alla creazione di uno dei più significativi centri culturali del Ponente ligure, comprendenti l’auditorium nella ex-chiesa, il Museo Archeologico del Finale, la Biblioteca-mediateca civica e, nell’ala sulla piazza aderente alle mura, lo spazio espositivo noto come l’ “Oratorio dei Disciplinanti”.
COME ARRIVARE
CONVENTO DI SANTA CATERINA
Come raggiungere il Sito
Finalborgo è raggiungibile in auto dalle principali provenienze e all’esterno delle mura del centro storico sono disponibili ampi parcheggi. È inoltre collegato tramite un servizio di autobus di linea a Finalmarina e alla stazione ferroviaria.
Visita
I chiostri conventuali del complesso di Santa Caterina sono visitabili liberamente e gratuitamente durante gli orari di apertura del Museo Archeologico del Finale o del bar sociale Nonunomeno.
Il museo Archeologico del Finale è visitabile secondo il seguente calendario:
ORARIO INVERNALE MUSEO
Martedì – Domenica: 9.00-12.00; 14.30-17.00
Lunedì: CHIUSO
ORARIO ESTIVO MUSEO (15 giungo – 15 settembre)
Martedì – Domenica: 10.00-13.00; 16.00-19.00
Lunedì: CHIUSO
Biglietti d’ingresso al Museo Archeologico del Finale:
Intero: € 5.00
Ridotto: € 3.00 (fino a 16 anni, oltre 65 anni, studenti universitari con tessera, soci TCI, possessori di Tourist Card Finale Ligure, visitatori grotte di Toirano o Borgio Verezzi, visitatori della Caverna delle Arene Candide)
Formula famiglia: € 10.00 (bambini accompagnati da due adulti)
Gruppi: € 3.00 (a persona per almeno 10 persone)
Visite per gruppi su prenotazione: € 2.00 (a persona per almeno 10 persone)
Laboratori didattici e itinerari didattici su prenotazione
Info
GALLERIA
RIMANI AGGIORNATO
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
RIMANI IN CONTATTO