Rinascimento
Il Rinascimento di un paesaggio: la grande committenza dei Del Carretto
Dopo la disastrosa guerra del Finale (1447-1449), narrata dall’umanista Gian Mario Filelfo nel suo Bellum finariense e culminata con la distruzione da parte di Genova di Castel Gavone e di Finalborgo, Giovanni I Del Carretto nel dicembre 1450 riconquistò il marchesato con l’aiuto francese.
Iniziò subito la ricostruzione di Castel Gavone, delle porte e delle mura del Borgo.
RINASCIMENTO – 1450-1535 d.C.
Nel febbraio 1452 Giovanni sposò Viscontina Adorno, dalla quale ebbe ben dodici figli.
Al 1452 è datata porta Testa a Finalborgo, al 1461 il portale della chiesa di San Giorgio in Castel Gavone e all’anno successivo la ricostruzione del palazzo Marchionale o del Tribunale in Finalborgo.
Nei primi anni Sessanta del XV secolo fu costruito anche l’originale campanile della chiesa di San Biagio nel Borgo. Infine, nel 1463 risulta un intervento di Viscontina Adorno nella chiesa di Santa Maria di Finalpia, dove nel 1477 arrivarono i frati olivetani di Monte Oliveto.
Questi eventi segnarono l’inizio dell’ascesa del casato sulla scena politica dell’Italia rinascimentale.
Tra i figli di Giovanni I, Carlo Domenico seguì la carriera ecclesiastica e fu nominato cardinale da Giulio II nel 1507, morendo a Roma nel 1514.
Fabrizio entrò nei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, fu eletto Gran Maestro dell’Ordine nel 1513 e morì durante l’assedio turco di Rodi del 1521.
Alfonso nel 1488 sposò a Roma Peretta Usodimare Cybo, nipote di papa Innocenzo VIII, vivendo per alcuni anni presso la corte pontificia.
Ludovico nel 1514 succedette al fratello Carlo Domenico quale vescovo della ricca diocesi francese di Cahors.
Alla committenza carrettesca si devono i più significativi esempi di architettura rinascimentale del Finale, con chiari riferimenti all’ambiente artistico toscano e lombardo: la chiesa di N.S. di Loreto a Perti (1470 circa), la chiesa di San Sebastiano (1490 circa), i chiostri del convento domenicano di Santa Caterina a Finalborgo e soprattutto la “torre dei diamanti” in Castel Gavone (1490 circa), splendido esempio dell’architettura militare italiana sui modelli in quel tempo proposti dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini.